Laureata in Biologia Sanitaria e in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica con lode accademica, si specializza con un master universitario in Nutrizione Clinica e Preventiva. Acquisisce l’abilitazione professionale con l’Esame di Stato e l’iscrizione aell'Ordine dei Biologi della Lombardia.
Settembre 21, 2019

Alimentazione nelle Patologie Neurodegenerative

Set 21, 2019 | Nutrizione

​“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”, la celebre frase di Ippocrate ci fa capire come fin dall’antichità sia stato chiaro che “il cibo è la prima medicina per il nostro corpo”.

Non sorprende dunque che oggi si presti molta attenzione agli aspetti positivi che gli alimenti hanno, fra le altre cose, anche sulle malattie di origine neurologica sempre più diffuse nel mondo moderno.

Alimentazione nelle Patologie Neurodegenerative: SCOPRIAMOLA

Le patologie neurodegenerative riguardano il sistema nervoso centrale e comportano la perdita di funzione o la morte selettiva e progressiva delle cellule nervose, con conseguenze cognitive, motorie e comportamentali.

In funzione del numero, posizione e tipo di cellule danneggiate, i sintomi di queste patologie possono variare ma l’esito finale è spesso gravemente invalidante.

Tra le patologie neurodegenerative ricordiamo le demenze (Alzheimer, etc), il Morbo di Parkinson, la Malattia di Huntington, la SLA e la Sclerosi multipla.

Alimentazione nelle Patologie Neurodegenerative: IMPORTANTE

Le patologie neurodegenerative sono caratterizzate da una lunga fase pre-clinica nella quale è possibile andare ad agire con l’alimentazione per prevenire l’insorgenza o rallentare la progressione della malattia.

I nutrienti fungono infatti da “nutraceutici” cioè da principi alimentari che hanno effetti benefici sulla salute. E’ giusto sottolineare che nessun trattamento nutrizionale può portare a guarigione completa di tali patologie ma possiamo sicuramente migliorare i sintomi e la loro progressione nel tempo con alcuni accorgimenti alimentari.

Studi recenti hanno dimostrato che un’alimentazione povera di grassi e di colesterolo ma ricca di fibre e antiossidanti può rappresentare un fattore protettivo nei confronti di patologie degenerative come le demenze o l’Alzheimer.

Molto importanti sono anche i grassi insaturi, contenuti ad esempio nell’olio d’oliva, che rappresentano un fattore neuroprotettivo capace di modulare o addirittura diminuire l’attività infiammatoria di malattie come la sclerosi multipla.

    Alimentazione nelle Patologie Neurodegenerative: ACCORGIMENTI DIETETICI

    • Ridurre l’assunzione di zuccheri semplici, i pazienti spesso soffrono di insulino-resistenza e/o diabete di tipo 2;
    • Limitare i grassi saturi, eliminare i grassi trans e preferire i grassi insaturi (olio di oliva) e acidi grassi omega 3 (pesce, noci, etc);
    • Curare l’intestino con prebiotici e probiotici;
    • Tenere monitorati i valori dell’omocisteina, delle vitamine del gruppo B e della vitamina D;
    • Approfondire la funzionalità tiroidea;
    • Ridurre lo stress e migliorare il sonno;
    • Fare esercizio fisico e stimolare la funzione cerebrale;

        Alimentazione nelle Patoligie Neurodegenerative: LE CURE

        Anche durante le cure farmacologiche per le malattie neurodegenerative è importante prestare attenzione all’alimentazione che, se adeguata, può favorire gli effetti dei farmaci utilizzati.

        Nella malattia di Parkinson, ad esempio, l’adozione di una dieta ricca di frutta e verdura e povera di proteine facilita l’assorbimento del farmaco (levodopa) che è alla base della cura di questa patologia.

        Per questo in neurologia il ruolo dell’alimentazione viene considerato tanto importante quanto quello delle terapie farmacologiche in uso.

        Un’alimentazione non adeguata può infatti contrastare gli effetti della terapia in atto, vanificandone gli effetti positivi.

        Chi può prescrivere una dieta idonea?

        Oltre ad essere necessario assumere un apporto di nutrienti bilanciato, è utile verificare anche che non ci siano carenze di alcune sostanze in quanto questo potrebbe causare problemi seri.

        Un’alimentazione mirata può quindi servire a gestire in modo adeguato le malattie neurodegenerative e ad evitarne ulteriori complicanze, è bene pertanto rivolgersi a delle figure esperte come quella del Biologo Nutrizionista in grado di elaborare, senza nessuna prescrizione del medico, una dieta personalizzata in base alle singole esigenze.

          Laureata in Biologia Sanitaria e in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica con lode accademica, si specializza con un master universitario in Nutrizione Clinica e Preventiva. Acquisisce l’abilitazione professionale con l’Esame di Stato e l’iscrizione aell'Ordine dei Biologi della Lombardia.