Psicologa dello sviluppo e dei processi educativi, mi occupo di benessere e supporto psicologico rivolto a bambini, adolescenti e adulti.
Febbraio 21, 2023

Ansia e inappetenza

Feb 21, 2023 | Nutrizione, Psicologia

Molto spesso, quando ci troviamo in situazioni di forte stress o nervosismo, sentiamo “lo stomaco chiuso”, un senso di nausea e fatichiamo a mangiare.

Ansia e l’inappetenza spesso possono andare di pari passo, questo perché l’ansia può causare una perdita di appetito a causa dell’aumento dei livelli di stress e dell’attivazione del sistema nervoso simpatico, che può causare nausea e alterare il senso del gusto. Lo stomaco infatti può comportarsi come un “secondo cervello”, e nel momento in cui percepisce stress o tensione, rallenta la digestione, causando gonfiore e inappetenza.

Il cortisolo che il nostro corpo produce, chiamato anche ormone dello stress, può, quindi, far passare la fame o aumentare il desiderio di cibi (zuccherati o salati), poiché il cervello pensa di aver bisogno di maggior carburante per contrastare una situazione di difficoltà.

Lo stomaco chiuso incide anche sul metabolismo, poiché diversi studi hanno constatato come lo stress e le problematiche emotive portino a un velocizzarsi delle attività metaboliche, andando cosi a bruciare più calorie.

Cosa fare in caso di inappetenza a causa dell’ansia

Cosa fare per gestire l’inappetenza causata dall’ansia? Ebbene, mangiando, anche quando non si percepisce appetito.

Se la fatica però diventa troppa ecco alcuni consigli utili:

  1. Riconosci i segni dell’ansia e cerca di identificare le situazioni o i pensieri che ti causano ansia: comprendere i fattori di stress che fanno perdere l’appetito permetterà di arrivare alla radice del problema e ad affrontarli nel modo giusto, per tornare ad avere un sano appetito. 

 

  1. Pratica tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga per ridurre i livelli di ansia: la sensazione di tranquillità provocata dalle tecniche di rilassamento aiuta ad abbassare il livello di cortisolo causato dallo stress e permette quindi di riattivare il senso di fame.

 

  1. Parla con un professionista della salute mentale per discutere dei tuoi sintomi e valutare se un trattamento come la terapia o i farmaci possa essere utile.

 

  1. Cerca di mangiare piccole quantità di cibo nutriente e salutare spesso invece di saltare i pasti.

 

  1. Evitare di mangiare in situazioni ansiogene o stressanti.

 

  1. Seguire una dieta equilibrata e sana, evitando di saltare i pasti, e cercando di mangiare cibi sani e nutrienti.

 

  1. Fare esercizio fisico regolare, che è stato dimostrato aiutare a ridurre i livelli di ansia.

 

  1. Cerca di fare cose che ti piacciono e che ti danno piacere, perché questo ti aiuterà a sentirti meglio e a gestire meglio lo stress.

Mindfulness per contrastare l’ansia

Cominciamo col dire che La mindfulness può essere un utile strumento per gestire l’ansia. Sai di cosa si tratta?

La mindfulness è una pratica che consiste nel raggiungere una grande consapevolezza di sè e della realtà, prestando attenzione al presente, in modo non giudicante e con accettazione.

    Ragazza seduta in casa pratica mindfulness, yoga e meditazione

    Questo può aiutare a ridurre l’ansia perché ti aiuta a concentrarti sul momento presente invece di preoccuparti per il futuro o a rimuginare sul passato.

    La mindfulness può anche aiutare a ridurre la reattività emotiva allo stress e aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni, in modo da poterle gestire in modo più efficace.

    Ci sono diverse tecniche di mindfulness che puoi provare, come la meditazione, la respirazione consapevole e la body scan. Ti lascio un link qui per approfondire questo tema.

    È importante sottolineare che la mindfulness non è una cura per l’ansia, ma può essere un’efficace tecnica di gestione dello stress che, se praticata regolarmente, può aiutare a ridurre i sintomi dell’ansia.

    Quando ricorrere allo psicologo

    La mindfulness è sicuramente una tecnica molto efficace, ma a volte tutti abbiamo bisogno di un aiuto. A volte l’aiuto serve solo per mettere ordine nella nostra testa, altre volte invece c’è bisogno di scavare e andare più in profondità.

    Queste, per esempio, delle situazioni in cui potrebbe essere utile consultare uno psicologo:

    • Se sei preoccupato per i tuoi sintomi ansiosi o depressivi e pensi che possano interferire con la tua vita quotidiana;
    • Se stai attraversando un momento difficile, come la perdita di una persona cara, un divorzio o una separazione, o un cambiamento significativo nella tua vita;
    • Se hai un disturbo d’ansia o un disturbo mentale e vuoi ricevere supporto per gestirlo;
    • Se stai avendo problemi relazionali o problemi nella tua vita familiare o lavorativa;
    • Se hai problemi di alimentazione o se hai un’immagine corporea negativa;
    • Se hai difficoltà a gestire lo stress o se sei insoddisfatto della tua vita;
    • Se hai difficoltà ad addormentarti o a rimanere addormentato, o se hai incubi frequenti;
    • Se hai problemi di dipendenza, come dipendenza da droghe, alcool o gioco d’azzardo.

    In generale, è sempre una buona idea consultare un professionista se hai preoccupazioni per la tua salute mentale e vuoi ricevere supporto per migliorare la tua qualità della vita.

    Esistono degli psicologi che hanno studiato anche la pratica di mindfulness e quindi sapranno consigliare al meglio il percorso per stare bene.

    Psicologa dello sviluppo e dei processi educativi, mi occupo di benessere e supporto psicologico rivolto a bambini, adolescenti e adulti.