Come scegliere lo psicoterapeuta: i diversi orientamenti psicoterapeutici

Prima di immergerci nei diversi orientamenti psicoterapeutici, è essenziale comprendere chi sia lo psicoterapeuta. Lo psicoterapeuta è un professionista della salute mentale formato per aiutare le persone a confrontarsi con problemi psicologici e emotivi.
A differenza dello psicologo, che può anche occuparsi di ricerche, test e valutazioni, lo psicoterapeuta è specializzato nella conduzione di terapie individuali o di gruppo. Nonostante le sovrapposizioni, non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti, ma ogni psicoterapeuta ha una formazione in psicologia.
Ora, tornando al tema dell’articolo, ovvero come scegliere lo psicoterapeuta, è fondamentale che tu conosca i diversi orientamenti terapeutici disponibili. Questo ti permetterà di avere un’idea chiara di quale approccio potrebbe essere più adatto alle tue esigenze.
Quali sono i principali orientamenti psicoterapeutici?
- L’orientamento psicoanalitico, il cui padre fondatore è Sigmund Freud. L’orientamento psicoanalitico interviene sul sintomo e ricerca le ragioni della sua insorgenza. Il terapeuta, nell’ascolto del paziente, opera una distinzione tra ciò che la persona dice (il livello cosciente) e ciò che invece esprime mediante atti mancati, sogni, lapsus (livello inconscio).
- Orientamento cognitivo-comportamentale: gli psicoterapeuti a orientamento cognitivo-comportamentaleaffermano che il sintomo è l’espressione di un precedente apprendimento di schemi comportamentali, emotivi e relazionali che risultano disfunzionali per il soggetto. Il terapeuta e il paziente lavoreranno quindi per sostituire questi schemi disfunzionali con quelli più funzionali, mediante tecniche di condizionamento.
- Orientamento sistemico-relazionale: è focalizzato sulla comprensione e sulla modificazione delle modalità comportamentali e comunicative disfunzionaliche mantengono in vita un determinato problema e/o sintomo. La psicoterapia sistemica è orientata più alla comprensione di come un disturbo si mantenga, mettendo a punto i metodi più veloci per risolverlo.
- Orientamento della Gestalt: ha come obiettivol’eliminazione di alcuni nodi nella vita del paziente che lo portano a un “blocco”. Per raggiungere questo obiettivo, il terapeuta invita il paziente a lavorare sul qui ed ora e a focalizzarsi sulle sensazioni che emergono in seduta. Si lavora soprattutto sul prendere consapevolezza di sé e di conseguenza osservare le cose per quelle che sono e non sul perché sono in un dato modo.
- Orientamento breve strategico: il modello breve strategico si svolge con un numero contenuto di sedute. Il suo obiettivo è eliminare i comportamenti disfunzionali per i quali il soggetto cerca assistenza, e produrre un cambiamento nella modalità attraverso cui la persona percepisce e costruisce la propria realtà.
- La terapia integrata: quest’orientamento psicoterapeutico nasce dall’esigenza di molti clinici di mettere insieme modelli teorici differenti, talvolta in netta contrapposizione tra loro, al fine di costruire un metodo di Psicoterapia capace di abbracciare le esigenze della persona in modo più flessibile e completo.
Perchè esistono così tanti tipi di orientamenti psicoterapeutici?
È importante sottolineare che non esiste una psicoterapia migliore in assoluto.
I diversi approcci teorici, e di conseguenza i diversi tipi di psicoterapia, danno importanza a una o più delle dimensioni dell’esperienza umana:
- fisica (fisiologia del corpo umano, sensazioni e percezioni),
- emotiva(emozioni, sentimenti, umore),
- cognitiva(pensieri, immagini convinzioni),
- comportamentale(azioni),
- interpersonale(relazioni con gli altri),
- spirituale(questioni esistenziali della vita).
Poiché ogni persona è diversa da un’altra, le sue esigenze, caratteristiche e problematiche saranno uniche, necessitando di un trattamento clinico diverso. Alcune persone, ad esempio, possono aver bisogno di modificare alcune loro convinzioni, altre necessitano di lavorare maggiormente ad un livello emotivo o comportamentale, altre ancora di comprendere e migliorare le proprie relazioni interpersonali.
Per il professionista invece, la scelta di un tipo specifico di orientamento psicoterapeutico dipende dalle attitudini e dalle caratteristiche personali e professionali del terapeuta, che specializzandosi in un determinato approccio perfeziona e valorizza le proprie predisposizioni alla luce di principi teorici e strumenti metodologici che sente più affini.

Il Centro IGEA – Salute e Prevenzione di Legnano (Mi)
Consigli utili per la scelta
Poiché esistono molteplici orientamenti psicoterapeutici, la decisione su quale scegliere può sembrare travolgente. Tuttavia, una chiave fondamentale per sapere come scegliere lo psicoterapeuta giusto per te è comprendere che non esiste un “migliore” universale. Ogni individuo ha esigenze e preferenze diverse, e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra.
- Rifletti sulle tue esigenze: Vuoi lavorare su questioni specifiche come ansia o depressione? O forse su dinamiche relazionali o questioni esistenziali? La tua risposta può guidarti verso un approccio più adatto.
- Ricerca e informazione: Ora che hai una comprensione di base degli orientamenti psicoterapeutici, leggi e informa ulteriormente su quelli che senti potrebbero essere più vicini alle tue esigenze.
- Colloquio iniziale: Quando contatti uno psicoterapeuta, spiega le tue esigenze e poni domande sul suo approccio. Questo ti darà una sensazione se ti sentirai a tuo agio con lui/lei.
- Ascolta il tuo istinto: La relazione terapeutica è fondamentale. Se dopo una o più sedute non ti senti a tuo agio, potrebbe essere il momento di considerare un altro terapeuta.