Deglutizione atipica

Il vostro bambino spinge la lingua in avanti mentre mangia?
Respira tenendo la bocca aperta? Ha difficoltà a pronunciare qualche suono, ad esempio il suono S? (esse)
Si succhia il pollice, si mangia le unghie, mette in bocca le penne e/o ha utilizzato ciuccio e biberon oltre i 4 anni? Tutto ciò può collegarsi ai movimenti compiuti dalla lingua e, in generale, al processo della deglutizione.
La deglutizione, atto normalmente percepito come automatico, è un processo estremamente complesso in termini di organizzazione neurologica, forza e coordinazione muscolare richieste.
È, inoltre, una funzione che si affina e diversifica con l’aumentare dell’età: crescendo il bambino evolve il suo modo di deglutire in base a come si nutre e al tipo di alimentazione.
Quali sono le tappe fondamentali per lo sviluppo della deglutizione?
La deglutizione si diversifica, a seconda dell’età, in:
- Deglutizione neonatale e infantile (pedofagia), prevalentemente mirata alla suzione.
- Deglutizione adulta, la quale comprende, con l’aumentare dell’età, la deglutizione senile (presbifagia) caratterizzata da difficoltà a livello di sensibilità, forza e controllo muscolare.
Il lattante, nei primi 6 mesi di vita, assume cibo liquido attraverso il seno o la tettarella del biberon. Non ha i denti, la lingua si muove avanti e indietro e la mandibola su e giù, per spremere la mammella/tettarella per far fuoriuscire il latte: si ha così la deglutizione infantile.
Il bambino più grande, invece, assume cibi solidi. A partire dai 6 mesi di vita la dentatura si completa progressivamente: dopo aver masticato il bambino chiude la bocca preparandosi a deglutire, la lingua si muove dall’alto al basso spingendo il cibo verso la gola, innescando così il riflesso deglutitorio. Dopo i 6 anni di vita, la deglutizione è un meccanismo fortemente consolidato poiché la spinta linguale scompare e la masticazione si perfeziona ulteriormente, sviluppando man mano una deglutizione adulta.
La trasformazione della deglutizione da “infantile” ad “adulta” avviene normalmente nel corso della seconda infanzia, in genere intorno ai 7-8 anni.
Cos’è la deglutizione atipica?
Per deglutire la saliva che si forma in bocca o il cibo che mangiamo ai pasti, durante la giornata vengono compiuti migliaia di atti deglutitori, il tutto grazie alla forza e alla coordinazione dei muscoli coinvolti.
Durante una normale deglutizione, la punta della lingua si appoggia sul palato, immediatamente dietro agli incisivi superiori; la parte centrale della lingua si solleva e così facendo il cibo (o la saliva) viene spinto all’indietro, pronto per essere deglutito.
Questa sequenza avviene in modo automatico. Tuttavia, molti bambini mantengono la deglutizione infantile e la spinta linguale in avanti (caratteristica dei primi 6 mesi di vita) oltre il periodo considerato normale.
Si ha così la deglutizione atipica infantile. Se non corretta, questa può protrarsi nel tempo, fino alla vita adulta.
Le cause più frequenti del mantenimento nel corso del tempo di una deglutizione atipica infantile sono:
- L’uso protratto di biberon o ciuccio;
- Il succhiamento del pollice;
- Mangiarsi le unghie (onicofagia), mordere le penne…;
- Le affezioni del cavo nasale, che portano il bambino a respirare a bocca aperta.

Quando ci si deve rivolgere al logopedista?
Spesso, i bambini e gli adulti che hanno deglutizione atipica presentano malocclusioni dentali più o meno gravi (il cosiddetto “morso aperto”), determinate dalla spinta continua della lingua in avanti contro i denti.
Per questo motivo, tale difficoltà viene normalmente segnalata dal dentista, durante il percorso di pedodonzia e ortodonzia.
Inoltre, anche la pronuncia di alcuni fonemi può essere influenzata dalla deglutizione atipica: la lingua si interpone tra i denti determinando così la comparsa di difetti di pronuncia, correggibili tramite logopedia.
In presenza di deglutizione atipica, quindi, è consigliabile rivolgersi ad un logopedista: il percorso di cura e riallineamento dei propri denti ne gioverà, riducendone tempi e costi, per ottenere così un bellissimo sorriso.
Qual’è l’intervento logopedico nella deglutizione atipica?
La logopedia è fondamentale nella riabilitazione della deglutizione atipica. L’intervento del logopedista si articola in due fasi principali: valutazione e intervento riabilitativo logopedico.
La valutazione logopedica si avvale di un primo colloquio, in cui il professionista sanitario raccoglie le informazioni utili per impostare un trattamento unico e mirato. Prosegue con l’osservazione e la somministrazione di test, prove mirate per le difficoltà che sono state riscontrate.
L’intervento riabilitativo logopedico è la prosecuzione della terapia: vengono utilizzati esercizi e giochi stimolanti per potenziare il più possibile le aree in cui il paziente ha maggiori difficoltà. Il focus generalmente è sulla respirazione e su forza e coordinazione dei muscoli coinvolti, in una vera e propria ginnastica muscolare, una sorta di “palestra” per labbra, lingua e mandibola!
Il logopedista si pone con empatia nei confronti del paziente: l’attività di counseling e supporto è indispensabile, poiché aiuta a creare un rapporto di fiducia con il professionista sanitario, il quale informa e sostiene durante tutti i momenti della terapia.
Bibliografia
Perrotta E., Rustici P., (2006), Correggere i difetti di pronuncia – Il programma A.P.I. (Ascolta-Prova-Impara) per l’allenamento percettivo-articolatorio, Trento: Edizioni Centro Studi Erickson.
Schindler O., Ruoppolo G., Schindler A., (2011), Deglutologia (II edizione), Torino: Omega Edizioni.
Tratta disturbi del linguaggio e dell’apprendimento nell’adulto e nel bambino.
La Dott.ssa Cattaneo si occupa di:
- Valutazione e Riabilitazione di:
- Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL), in particolare disturbi articolatori e difetti di pronuncia
- Deglutizione atipica
- Disfagia
- Disartria
- Disfonia
- Afasia
- Riabilitazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)