Laureata in Biologia Sanitaria e in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica con lode accademica, si specializza con un master universitario in Nutrizione Clinica e Preventiva. Acquisisce l’abilitazione professionale con l’Esame di Stato e l’iscrizione aell'Ordine dei Biologi della Lombardia.
Dicembre 10, 2020

Disturbo Specifico del Linguaggio

Dic 10, 2020 | Salute e benessere

L’acquisizione del linguaggio avviene in maniera naturale e innata: il bambino lo sviluppa in autonomia, grazie all’ambiente familiare e amorevole in cui si trova. Tuttavia, nonostante le sollecitazioni positive a cui è esposto, è possibile che risulti difficile per il bambino iniziare a comprendere e a parlare, oppure accade che la realizzazione delle parole e delle frasi sia imprecisa.

Tali difficoltà possono configurarsi come Disturbo Specifico del Linguaggio.

Tappe fondamentali per lo sviluppo del linguaggio

I bambini, tra i 6 e gli 8 mesi di vita, acquisiscono consapevolezza del valore comunicativo dei loro segnali.

Progressivamente compaiono:

  • I primi gesti: utilizzati anche per veicolare l’attenzione dell’adulto.
  • La lallazione: compare intorno ai 7 mesi con semplici sequenze consonante-vocale che si ripetono identiche, e prosegue intorno ai 9 mesi con sequenze di sillabe consonante-vocale in cui ciascuno dei due suoni e l’intonazione possono variare da sillaba a sillaba.
  • Le protoparole: produzioni verbali non ancora del tutto corrette, utilizzate in specifici contesti e che assumono un significato preciso.

 

Intorno all’anno di vita, si assiste alla comparsa delle prime parole fino ad arrivare ad una vera e propria “esplosione del vocabolario” entro i 2 anni d’età. Lo sviluppo delle abilità grammaticali, invece, avviene tra i 20 mesi e i 3 anni d’età, si stabilizza intorno ai 4 anni e prosegue nel periodo scolastico.

Sempre intorno ai 4 anni, infine, il bambino arriva a possedere un inventario fonetico pressoché completo, con la capacità di produrre con precisione i suoni della lingua di riferimento.

Cos’è il disturbo specifico del linguaggio? (DSL)

Il Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) viene definito come la persistente difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio […] non attribuibili a una compromissione dell’udito o ad altri deficit sensoriali, a disfunzioni motorie o altre condizioni mediche o neurologiche (Leonard, 2014).

Tuttavia, il DSL risulta spesso associato a lievi difficoltà nelle aree della coordinazione motoria, dell’attenzione, della memoria e, più in generale, nell’elaborazione delle informazioni.

In età prescolare, alcuni bambini presentano un ritardo nello sviluppo del linguaggio. Vengono definiti late talkers (parlatori tardivi), una popolazione eterogenea di bambini caratterizzata da un vocabolario povero a 24 mesi e da difficoltà nella strutturazione delle frasi a 30 mesi.

Tra i bambini late talkers, molti riescono a recuperare il ritardo di linguaggio entro l’età scolare (4 anni circa), mentre altri non recuperano il ritardo di linguaggio e con molta probabilità svilupperanno un DSL.

In generale, nella popolazione dei bambini di 5 anni, quelli con Disturbo Specifico del Linguaggio sono circa il 7% (Tomblin et al. 1997).

Secondo le moderne classificazioni (ICD-10), tra i Disturbi Evolutivi Specifici dell’Eloquio e del Linguaggio, è possibile individuare:

  • Il Disturbo Specifico dell’articolazione dell’eloquio: consiste in difficoltà di pronuncia dei suoni della lingua di riferimento;
  • Il Disturbo del linguaggio espressivo: si manifesta con difficoltà e ritardi nello sviluppo della capacità di esprimersi attraverso il linguaggio;

Il Disturbo della comprensione del linguaggio: il più grave, si manifesta con difficoltà nella comprensione del linguaggio e conseguenti problematiche di tipo espressivo.

      Bambino parla nell'orecchio

      Quando rivolgersi al logopedista

      Spesso le difficoltà vengono segnalate dagli insegnanti del bambino o dal pediatra di riferimento.

      Rivolgetevi a tali figure professionali o chiedete un consulto ad un logopedista:

      • Se notate difficoltà nello sviluppo del linguaggio e vi sembra che il vostro bambino tardi a parlare;
      • Se vi sembra che il vostro bambino faccia fatica a capire;
      • Se notate difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni nelle parole (difetti di pronuncia);
      • Se notate marcata difficoltà nella strutturazione delle frasi.

      Qual’è l’intervento logopedico del disturbo specifico del linguaggio?

      La logopedia è fondamentale nella riabilitazione del Disturbo Specifico del Linguaggio. L’intervento del logopedista si articola in due fasi principali: valutazione e intervento riabilitativo logopedico.

      La valutazione logopedica si avvale di un primo colloquio, in cui il professionista sanitario raccoglie le informazioni utili per impostare un trattamento unico e mirato, e in cui il bambino e i genitori possono parlare delle difficoltà che incontrano e delle preoccupazioni che provano. Questa prosegue con l’osservazione del bambino e la somministrazione di test, prove mirate per le difficoltà che sono state riscontrate.

      L’intervento riabilitativo logopedico è la prosecuzione della terapia: vengono utilizzati esercizi e giochi stimolanti per potenziare il più possibile le aree in cui il bambino ha maggiori difficoltà.

      Il logopedista si pone con empatia nei confronti del bambino e dei familiari: l’attività di counseling e supporto è indispensabile, poiché aiuta a creare un rapporto di fiducia con il professionista sanitario, il quale informa e sostiene durante tutti i momenti della terapia.

      La riabilitazione del Disturbo Specifico del Linguaggio è fondamentale anche per prevenire l’eventuale futura insorgenza di difficoltà a livello scolastico, come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

      Bibliografia
      Lena L., Pinton A., Trombetti B., (2004), Valutare linguaggio e comunicazione – Manuale per logopedisti e psicologi, Roma: Carocci Editore.
      Marotta L., Caselli M.C., (2014), I disturbi del Linguaggio – Caratteristiche, valutazione, trattamento, Trento: Edizioni Centro Studi Erickson.

       

      Laureata in Biologia Sanitaria e in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica con lode accademica, si specializza con un master universitario in Nutrizione Clinica e Preventiva. Acquisisce l’abilitazione professionale con l’Esame di Stato e l’iscrizione aell'Ordine dei Biologi della Lombardia.