Il precario equilibrio tra realtà e virtuale: i social network

Una connessione costante
Viviamo in una costante connessione gli uni con gli altri, immersi tra chiamate, messaggi e pubblicazioni social. I social network hanno cambiato drasticamente la vita di ogni individuo, apportando grandi cambiamenti e migliorie.
Le distanze sembrano avere una connotazione diversa, le informazioni sono diventate istantanee e raggiungibili in ogni momento e, durante il lockdown le applicazioni di telefonia, messaggistica e i social hanno permesso alle persone di rimanere ancorati a una parvenza di normalità, permettendoci di vivere una grande vicinanza affettiva nonostante le distanze sociali imposte.

E’ noto che la maggior parte dei ragazzi compresi tra gli 11 e i 18 anni fa uso dei social network, trascorrendo ore a chattare, postare foto o visualizzare video; ma il mondo social è vissuto ogni giorno anche dagli adulti, che ne fanno uso per lavorare, ricercare notizie, sentire amici e parenti o postare contenuti sulle varie applicazioni.
Uno studio apportato dal Journal of Health and Social Behavior, ha mostrato come la connessione sociale potrebbe costituire un importante sostegno emotivo per il miglioramento della salute, grazie alle foto e video di ricette sane e training di allenamento.
I social network hanno permesso anche a molte persone di creare nuovi impieghi, poiché sono sempre più numerosi gli spazi digitali impiegati come vetrina per mostrare e vendere prodotti, sia all’interno della piattaforma stessa che reindirizzando i clienti verso il proprio sito web.
Gli effetti negativi dei social media
I social network però, oltre ad aver apportato migliorie alla nostra quotidianità, portano con sé una serie di ripercussioni negative che vanno a elicitare aspetti quali l’autostima, l’isolamento, la dipendenza, il cyberbullismo ecc..
Il loro uso può andare ad influire sull’autostima e sulla formazione identitaria, specialmente in adolescenza.

Da studi scientifici è stato rilevato che i social network avrebbero un effetto specifico sul cervello: ricevere commenti positivi su instagram, facebook o altri social attiverebbe un’area del cervello, il nucleus accumbens, coinvolta anche nei fenomeni di ricompensa ed è la stessa area coinvolta nei meccanismi delle dipendenze.
L’essere apprezzati e validati diventa fondamentale per l’individuo coinvolto e l’assenza di un feedback positivo potrebbe innescare una reazione emotivamente disfunzionale in quei soggetti che hanno una bassa autostima di loro stessi e che quantificano il loro valore sul numero di like ricevuti ad una foto. Il mancato rinforzo potrebbe scatenare una serie di disturbi quali problemi d’ansia, disturbi dell’umore, problemi alimentari e di socializzazione.

Il mondo legato ai social network può andare a creare una realtà virtuale parallela, che si insinua nella quotidianità sostituendo la vita reale. Alcune persone possono sviluppare una vera e propria dipendenza, dedicando la maggior parte del tempo e delle loro energie all’uso dei social, al punto da inficiare le principali aree esistenziali come quella relazionale, personale e familiare.
Si tratta di dipendenze che modificano il comportamento dell’individuo, esponendolo agli stessi meccanismi impulsivi e compulsivi innescati dall’utilizzo di droghe.